26/06/17

Abitare Insieme & Archimede






Abitare Insieme Odv e l’associazione Archimede hanno trascorso insieme una bellissima giornata immersi nella Natura ad Ordovago nel segno di una bella collaborazione nata in occasione di Abitare Insieme in Cerca di Logo e altre ne seguiranno.
                                                                       


Fare rete, costruire relazioni solidali, ritrovare un contatto diretto e “lento” con la Natura sono elementi fondamentali per migliorare la qualità della vita, su queste basi Abitare Insieme Varallo e l’Associazione Archimede hanno proseguito la collaborazione e le sinergie, nate in occasione del concorso Abitare Insieme in Cerca di Logo, realizzato con il contributo del Centro Territoriale del Volontariato di Biella e Vercelli, in una giornata ricca di spunti e di allegria.

La collaborazione sul territorio è fondamentale per rivitalizzare la comunità, per ridare linfa alle opportunità ed alle risorse inespresse, su queste basi Abitare Insieme ha deciso di premiare la vincitrice del concorso Abitare Insieme in Cerca di Logo, la giovane Anna Multone, con una cornice decorata a mano dai bravissimi ragazzi di Archimede: una connessione d’arte e creatività che valorizza l’energia locale.
Archimede è un’associazione di Varallo nata per valorizzare i talenti e le capacità dei ragazzi diversamente abili per favorire l’integrazione ed il lavoro, un percorso ambizioso che si racconta attraverso i lavori e i sorrisi dei ragazzi.

Una bella giornata immersi nel verde per conoscere meglio il proprio territorio e per avvicinarsi con semplicità e sostenibilità all’ambiente, un momento di condivisione conviviale che è stato anche un’occasione per raccontarsi e per immaginare strade da percorrere insieme. Un percorso che si sta costruendo insieme per avviare un processo di sostenibilità a tutto campo per il miglioramento della qualità della vita.


20/06/17

Coabitazioni – Il cohousing dove nasce?





Il Cohousing si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia (e nel mondo), per una veloce verifica è sufficiente lanciare la tag (parola chiave) nei motori di ricerca per rendersene immediatamente conto.

Il nostro paese è fortemente esterofilo: “se è straniero allora è buona cosa”, diciamo spesso senza renderci conto che due volte su tre l’abbiamo in casa (magari fatto meglio…).

La letteratura ufficiale ritiene che il cohousing sia invenzione moderna nata nell’Europa e nell’America del Nord (https://it.wikipedia.org/wiki/Cohousing), in realtà le “coabitazioni” sono il sistema abitativo connaturato nel DNA umano sin dalla preistoria, un modello che è sopravvissuto sino a noi e riscontrabile in tutto il mondo (villaggio, circoscrizione, quartiere, cantone…).

La comunità familiare costituisce, quindi, l’unità biologica attraverso la quale l’insediamento ha preso forma; essa si fonda su un nucleo compatto la cui forza risiede nella mutua assistenza che i membri del lignaggio si offrono spontaneamente, pratica che è maturata e si è mantenuta saldamente soprattutto nelle regioni di insediamento sparso” (Dal territorio alla forma architettonica: aspetti tipologici e modelli ricorrenti nel biellese montano, C. Natoli, Il Mortigliengo fra XVI e XIX secolo, a cura di C. Bonardi e C. Natoli, Biella, 2005, p. 32)

Come sono nati le frazioni e i cantoni?   

Dal centro, dove si collocano gli organi amministrativi, politici e religiosi di coordinamento centrali (il paese vero e proprio), si sono via via originati, per iniziativa famigliare, altri nuclei abitativi più piccoli, sorti liberamente nel territorio di competenza amministrativa del centro più grande seguendo la morfologia e le opportunità ambientali (sistema cantonale).

Queste nuove fondazioni, nella nostra area chiamati “cantoni” (o “frazioni”), si generavano di norma grazie ad un’iniziativa famigliare; il primo nucleo si insediava costruendo una casa, il punto di riferimento della struttura successiva del cantone, nel tempo si allargava con la crescita delle relazioni famigliari.   


Il sistema era semplice (sempre lo stesso): una casa principale, una corte centrale (spazio privato e pubblico al contempo), fulcro sociale e geometrico dell’abitato, a seguire le altre abitazioni e i servizi in comune (forno, corte, pozzo, comunaglie – campi e boschi ad uso comune -, torchio, frantoio, oratorio, strade vicinali…). In “comune” lo spazio abitativo, i servizi e la scansione dei tempi della vita: era una “comunità” che viveva insieme i momenti importanti (sociali, economici, religiosi, culturali) per condividere, per ottimizzare le risorse e per favorire il processo di crescita e di sviluppo armonico del territorio e dei suoi abitanti.

Possiamo, quindi, affermare che il cohousing non è nulla di nuovo sul fronte occidentale, è un ritorno alla nostra tradizione.


Dopo il travagliato periodo di distruzione del sistema della comunità tradizionale, iniziato negli anni ’50 del secolo scorso e sfociato nel disastro della grande crisi della società liquida (Z. Baumann http://www.treccani.it/vocabolario/societa-liquida_%28Neologismi%29/), si sta piano piano ritornando alle “origini” per ricostruire la comunità e le sue relazioni umane, sociali, economiche e culturali viste come ricchezza e valore essenziale per una vita migliore e per riattivare i “paracaduti sociali” direttamente gestiti dai cittadini.


B.Saccagno

12/06/17

II Corso di Potatura Non Invasiva con Abitare Insieme ed Eunomica





Sabato 17 Giugno 2017
Ordovago (frazione di Cravagliana) 
Tutte le foto 
https://goo.gl/photos/b3UkhqnCPy9dyaQr5


Un'altra bella giornata dedicata all'approccio non invasivo per un'agricoltura a misura d'uomo e in armonia con l'ambiente.
Ringraziamo Francesco Bernabei dell'associazione Eunomica, tutti i partecipanti ed i ragazzi dell'Associazione Archimede Varallo per aver partecipato con entusiamo, una bella collaborazione che abbiamo avviato nel corso di questa primavera dedicata al contatto con la Natura per il benessere della persona. La commistione fra teoria e pratica sul campo in un luogo di pace e bellezza ha raggiunto anche per la seconda fase del corso di potatura non invasiva un  risultato positivo.
Con piacere vediamo crescere l'interesse sull'argomento e la voglia di speriementare e confrontarsi.

Sabato 17 giugno abbiamo anche inaugurato un nuovo punto bookcrossing di Abitare Insieme ad Ordovago (gli altri sono all'Albergo Sacro Monte di Varallo e presso il CTV Varallo) : nella chiesetta della frazione di Cravagliana troverete libri liberi da leggere e da far viaggiare per il mondo. Ringraziamo la piccola creativa, Beatrice Bernabei, per aver abbellito con tocco artistico e personale il nostro spazio bookcrossing!
 
Condividere sapere, esperienze e relazioni è la buona via per generare reti territoriali di comunità partecipate e vissute in prima persona.

Mettere in circolo le risorse, avendo cura dell'ambiente, del tempo e dell'essere umano, è un'azione concreta di economia sociale ad alto valore aggiunto che innesca energia da mettere, e rimettere, in circolo nella comunità e per il territorio.

Il progetto continua, state connessi per consocere tutte le novità, ci vedremo per la raccolta in autunno...   











Sabato 17 Giugno 2017 ad Ordovago (frazione di Cravagliana) Francesco Bernabei, presidente di Eunomica, terrà il II corso gratuito di Potatura Non Invasiva, organizzato da Abitare Insieme Odv.

A seguito del successo del Corso di Potatura Non Invasiva tenuto ad Ordovago da Francesco Bernabei, ed organizzato dall’Associazione Abitare Insieme di Varallo, l’11 Marzo 2017 è stato programmato un secondo appuntamento nella giornata di Sabato 17 Giugno. Chi non ha potuto partecipare al primo incontro potrà conoscere direttamente il sistema di potatura non invasiva, i partecipanti di marzo potranno approfondire tecnica e conoscenze già acquisite e raccontare le loro esperienze pratiche.

Nella splendida cornice di Ordovago (frazione di Cravagliana) si dialogherà con la Natura seguendo in concreto un approccio naturale e sostenibile che rispetta l’Ambiente. sarà anche un momento di dialogo

Una lezione pratica, un work shop sul campo con dialogo aperto fra i partecipanti, per confrontarsi insieme scambiando esperienze, pratiche e conoscenze acquisite, un’occasione per innescare sinergie dove tutti saranno i protagonisti dell’esperienza diretta.

La giornata sarà anche momento informale di condivisione di sapere tradizionale e di convivialità, un passo importante per la seconda fase progettuale che coinvolgerà le due associazioni, e nuovi partner, in un percorso a lungo raggio: realizzare un “manuale” pratico con il contributo dei partecipanti da mettere a disposizione di tutti. Aprire e trasmettere la conoscenza è un processo “open source”, a fonti liberamente disponibili, che è fondamentale per attivare buone prassi condivise e comprese.

Il sistema diretto e naturale rende il metodo di Potatura Non Invasiva adatto a tutti, l’attrezzatura richiesta è minimale: una forbice grande ed eventualmente guanti da giardino.


Una giornata che è anche convivialità, per chi vorrà un pranzo in comune ad offerta libera ed il piacere di godersi, per grandi e piccini, la natura in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. 
Vi aspettiamo!